Il Parlamento e il Consiglio dell’UE hanno raggiunto ieri un accordo politico sulla riforma del regolamento UE sull’identità digitale (eIDAS 2). Una nuova applicazione di portafoglio per l’identità digitale dovrà consentire ai cittadini dell’UE di accedere a servizi digitali pubblici e privati, come Facebook o Google, e di pagare online. L’accordo è stato raggiunto nonostante più di 500 scienziati e numerose ONG in una lettera aperta “mettano fortemente in guardia contro l’accordo di trilogo attualmente proposto, in quanto non rispetta adeguatamente il diritto alla privacy dei cittadini e la sicurezza delle comunicazioni online” - critica che i deputati del !Partito Pirata al Parlamento europeo sottolineano.

“Questo regolamento è un assegno in bianco per la sorveglianza dei cittadini online, mettendo in pericolo la nostra privacy e la nostra sicurezza online”, commenta Patrick Breyer, legislatore del Partito Pirata. “La sicurezza dei browser viene minata e l’eccessiva identificazione eroderà gradualmente il nostro diritto di utilizzare i servizi digitali in modo anonimo. Mark Zuckerberg non dovrebbe avere il diritto di vedere la nostra identità! Affidare le nostre vite digitali al governo invece che a Facebook e Google significa saltare dalla padella alla brace. Questo accordo sacrifica i requisiti essenziali che il Parlamento europeo aveva proposto per rendere l’applicazione eID sicura e rispettosa della privacy. L’UE perde l’opportunità di creare un quadro affidabile per la modernizzazione e la digitalizzazione. Seguiremo molto da vicino l’attuazione”.

I pirati Mikulas Peksa e Patrick Breyer hanno lavorato fino all’ultimo minuto per cercare di risolvere almeno alcuni dei numerosi rischi del sistema di identità digitale dell’UE. Con una vittoria importante, gli Stati membri non saranno obbligati ad assegnare un numero di identificazione unico a ogni cittadino. L’iscrizione all’app eID sarà volontaria e rimarrà possibile accedere ai servizi pubblici e privati con altri mezzi di identificazione e autenticazione esistenti. Il client dell’app sarà open source.